Bullismo e Cyber bullismo sono termini che oramai sono entrati nel nostro lessico quotidiano. I fatti di cronaca ci riportano spesso a confrontarci con questi eventi.
Cerchiamo di fare chiarezza rispetto al loro significato.
Possiamo parlare di bullismo quando un ragazzo/a, definito come vittima, viene preso di mira insistentemente e continuamente, da un ragazzo o un gruppo di ragazzi (il bullo o i bulli), con lo scopo di farlo soffrire, creandogli un danno fisico o psicologico irreversibile.
Il cyberbullismo è una delle forme più gravi di violazione dei diritti della persona, attuata tramite la Rete. Si verifica, ad esempio, quando un cyberbullo compie atti di denigrazione, offese, ricatti, minacce utilizzando la Rete, oppure, ancora, quando un cyberbullo pubblica sulla Rete, allo scopo di ferirti, foto o video che ti riguardano, e che offendono la tua dignità.
Spesso un genitore che si trova di fronte alla scoperta che il proprio figlio o figlia è vittima di bullismo si chiede cosa fare. Sicuramente la parola d’ordine è “ascolto”.
Spesso la vergogna impedisce ai ragazzi di parlare apertamente di quello che sta avvenendo. Raccontare quello che accade è il primo passo fondamentale per dare voce alla sofferenza che genera e per introdurre cambiamenti che potranno permettere di uscire dal problema.
Spesso mi viene chiesto se e quando è il caso di consultare uno psicologo. Direi che la bussola di orientamento per i genitori può essere data dalla sofferenza soggettiva provata dal ragazzo/a e dalle implicazioni che essa determina. Sicuramente è necessaria una consulenza psicologica nel caso in cui la sofferenza è tanta e tale da bloccare il processo evolutivo, quando si osserva un ritiro sociale o delle paure che posso sfociare in veri e propri attacchi di panico.
La consulenza psicologica è inoltre importante anche per i genitori che scoprono di avere un figlio che mette in atto comportamenti di bullismo o cyberbullismo. In queste situazioni sarà fondamentale, con l’aiuto del terapeuta, rintracciare quali possono essere le radici che sottendono tali comportamenti, con l’obiettivo di introdurre dei cambiamenti evolutivi.
Dott.ssa Tiziana Barchiesi
Psicologa Psicoterapeuta
Scandicci
Psicologa Psicoterapeuta
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Iscritto all'Ordine degli Psicologi della regione Toscana n.9252