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Attacchi di Panico

Quando paliamo di attacchi di panico intendiamo degli episodi di improvvisa ed intensa paura, che raggiungono rapidamente l’apice (di solito entro i 10 minuti) e che durano circa 20 minuti.  Sono episodi descritti come esperienze terribili dove la persona prova un’attivazione generalizzata del corpo, la sensazione di perdita di controllo e la percezione di perdere il contatto con la realtà.

Dopo il primo attacco di panico spesso le persone sono molto spaventate di riprovare quell’esperienza terrificante. La paura della paura di avere un nuovo attacco di panico, può così limitare la vita. Ci sono persone che iniziano ad evitare tutte quelle situazioni ansiogene che nella loro valutazione possono far scaturire un nuovo attacco di panico.  Altre che  arrivano a chiedere ai familiari di essere accompagnate ovunque per la paura di rimanere sole e di non riuscire a fronteggiare quell’esperienza terribile che l’attacco di panico gli ha fatto provare.

Sintomi dell’attacco di panico

I sintomi più comuni nell’attacco di panico sono:

  • Palpitazioni o tachicardia
  • Sensazione di sbandamento, testa leggera o sensazione di svenimento
  • Sudorazione
  • Brividi o vampate di calore
  • Tremori fini o a grandi scosse
  • Dispnea o sensazione di soffocamento
  • Dolore o fastidio al petto
  • Nausea o disturbi addominali
  • Derealizzazione,  percezione del mondo esterno come irreale
  • Depersonalizzazione, percezione di essere un’entità esterna al proprio corpo
  • Paura di perdere il controllo o di impazzire
  • Paura di morire

Non tutti i sintomi sono necessariamente presenti in tutti gli attacchi di panico. E la loro intensità può essere diversa da un attacco all’altro. Inoltre la gravità e la frequenza degli attacchi di panico varia da persona a persona.

Tentare di dare un senso all’esperienza di panico è un passo importantissimo per cercare di evitare di alimentare quel senso profondo di scoraggiamento, paura, allerta e incertezza che sostiene il timore fobico di provare un altro attacco di panico.

Gli approcci terapeuti possono essere diversi. Le esperienze descritte dai pazienti hanno spesso una connotazione traumatizzante e il protocollo EMDR si integra bene nel trattamento del disturbo di panico.

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) può essere utile per: elaborare il ricordo degli attacchi di panico, elaborare le situazioni scatenanti legate al panico nel presente e sostenere e rafforzare una prospettiva futura adattiva per affrontare situazioni legate ai sintomi (Farretta, 2018)

Credo che per i pazienti sia fondamentale ricevere spiegazioni sul funzionamento della psiche ed essere rassicurati rispetto al fatto che i disturbi di panico possono essere curati.  Compito fondamentale del terapeuta sarà quello di cercare di aiutare il paziente nel recuperare i significati dell’attacco di panico nella sua storia di vita e portarlo ad adottare quei cambiamenti necessari per promuovere il benessere psichico.


Dott.ssa Tiziana Barchiesi
Psicologa Psicoterapeuta
Scandicci

Dott.ssa Tiziana Barchiesi

Psicologa Psicoterapeuta

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Iscritto all'Ordine degli Psicologi della regione Toscana n.9252

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